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Il contributo dell’ecologia del paesaggio agli Studi di Impatto Ambientale degli impianti fotovoltaici

Il contributo dell’ecologia del paesaggio agli Studi di Impatto Ambientale degli impianti fotovoltaici

Arch. Donatella Meucci – Dott. For. Fabio Palmeri Dott. Amb. Chiara Zanoni

Per lo Studio di Impatto Ambientale di un impianto fotovoltaico (43 MW) ci si è avvalsi dei principi e delle metodologie di BINOMIA(ecologia) DEL PAESAGGIO per valutare il deficit di trasformazione delle aree interessate dall’intervento e per individuare le MISURE DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO con interventi a verde e di Ingegneria Naturalistica.

Il metodo applicato è il seguente:

  1. Utilizzo del «GRAFO DELLA CONNETTIVITA’ DELLA RETE» quale modello per la valutazione del deficit di trasformazione indotto dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico

Il grafo definisce il sistema ambientale come combinazione di unità paesistiche differenti per struttura e funzioni, caratterizzate da gradi diversi di connessione e correlate da scambi di energia, con processi evolutivi più o meno veloci. Gli ambiti così individuati sono rappresentati nel “Grafo della Connettività della Rete” come nodi (punti vertici), e sono collegati tra loro con i legami rappresentati dai flussi in una serie di regole che indica quale legame collega quale coppia di nodi (Fabbri 2003).

Il grafo ante operam descrive le connessioni in assenza dell’impianto fotovoltaico

Grafo ante operam

Gli impianti fotovoltaici, per le loro caratteristiche di costruzione, limitano le connessioni e i flussi di energia e materia del 50%.

Il grafo post-operam, in cui è inserito l’impianto fotovoltaico, fornisce indicazioni puntuali per un modello d’intervento di tipo ecologicamente sostenibile in quanto:

  • indica gli ambiti di maggior valore ecologico (maggior metastabilità);
  • indica quali sono le connessioni più importanti, e quindi da salvaguardare, espresse da un flusso energetico più consistente (maggior legami di flusso);
  • permette di definire le linee guida per il potenziamento ecologico, con interventi a verde e di Ingegneria Naturalistica, per abbattere gli impatti nell’ottica della sostenibilità ambientale.
Grafo post operam
  1. Identificazione delle azioni per il RIEQUILIBRIO ECOLOGICO della rete, per la completa sostenibilità ambientale dell’intervento,

Sono state individuate, quindi, aree disponibili per il progetto di riequilibrio ecologico con caratteristiche funzionali atte alla completa sostenibilità ambientale:

  • Macchie di sorgente energetica;
  • Corridoi di connessione.
Impianto FV e aree di riequilibrio ecologico

La realizzazione dell’impianto fa registrare un deficit di Biopotenzialità Territoriale tra ante operam e post operam del 33,10%; grazie al progetto di riequilibrio ecologico, attraverso l’utilizzo e il potenziamento delle Macchie di sorgente energetica e dei Corridoi di connessione, si rileva l’aumento di alcuni indici significativi:

Metastabilità: Il valore calcolato di Metastabilità passa da 1,62 a 1,70 e quindi si ha un miglioramento della Biopotenzialità media della Rete.

Valore dei flussi di sostentamento energetico del sistema ambientale: Il valore medio aumenta permettendo un miglioramento dello spostamento di nutrienti e dell’energia di sostentamento della rete

Eterogeneità degli elementi del paesaggio: Questo valore, che è molto significativo, manifesta un aumento, in quanto con l’introduzione di nuovi elementi del paesaggio, si avranno aumenti delle specie animali e, quindi, un aumento della biodiversità dell’intera rete analizzata.

  1. Interventi di riequilibrio ecologico con opere a verde e di INGEGNERIA NATURALISTICA

Il progetto si pone come obiettivo principale quello di realizzare un intervento a verde che si integri con il paesaggio naturale presente, che porti a ridurre le interferenze delle opere sulle condizioni ambientali attuali; si tratta non solo di una semplice riqualificazione estetico-percettiva, ma anche di aumentare la funzionalità strutturale ed ecologica del sistema della rete ecologica nell’obiettivo del riequilibrio ecologico.

Riequilibrio ecologico

Nel caso studio, tenuto conto anche delle indicazioni delle linee guida per il riequilibrio ecologico si sono individuati i seguenti interventi:

  • Siepe perimetrale con piantagione di specie autoctone arbustive
  • Idrosemina potenziata
  • Cespuglieto fitto
  • Cespuglieto arborato

Il lavoro è stato affrontato tramite l’analisi e la valutazione delle caratteristiche del paesaggio e dell’ambiente naturale, basata sullo studio degli aspetti naturali presenti in loco e delle potenzialità proprie del sistema.

Questo approccio ha permesso di ottenere informazioni di tipo predittivo e di formulare dei possibili scenari proprio sulla base della reale vocazione del territorio.

  1. Grafo della connettività della rete post operam con le opere di riequilibrio ecologico

Realizzato il progetto di riequilibrio ecologico con macchie di sorgente energetica e corridoi di connessione nelle aree individuate, si registrerà un miglioramento della biodiversità ecologica.

Grafo post operam con opere di riequilibrio ecologico

Concludendo si può affermare che:

  1. La realizzazione d’impianti fotovoltaici è l’occasione di attuare azioni concrete per il RIEQUILIBRIO DELLA BIODIVERSITA’ ECOLOGICA, in territori agricoli generalmente poveri a bassa Biopotenzialità territoriale;
  2. Le aree verdi sono una risorsa concreta per la SOSTENIBILITA’ DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI e danno un valore aggiunto al progetto stesso 
  3. con le opere a verde e di Ingegneria Naturalistica vengono inserite nuove macchie e nuovi corridoi di sorgente energetica che diventeranno attrattori ambientali per la fauna avicola e terricola
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